Razzi

I nuovi Responsabili?

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E fu così che Orellana ritirò le dimissioni già presentate al Senato. Forse come dice l’amico Abate Faria non si tratta neppure di una notizia, visto che in molti all’interno del M5S e non solo l’avevano già previsto. Eppure nei giorni successivi alla sua espulsione dal movimento, dicendosi amareggiato, il senatore lombardo annunciò le proprie dimissioni guadagnandosi la stima di molti, sia giornalisti che non, essendo stato eletto al Senato all’interno di una forza politica dalla quale era stato poi sfiduciato. Una forza della quale, era evidente, non condivideva ormai gran parte del suo operare, cosa legittima peraltro, ma già nel mio post Il punto sul M5S scritto dopo le espulsioni, dissi che coerenza avrebbe voluto che Orellana e c. avrebbero dovuto dimettersi dal movimento senza aspettare di essere espulsi. Tornando alle dimissioni da senatore, va detto che la Costituzione, come noto, non obbliga il parlamentare alle dimissioni recitando all’articolo 67 che : “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”. E stabilendo quindi che i parlamentari eletti sono liberi di esercitare le loro funzioni senza essere obbligati a votare come dice loro il partito con cui sono stati eletti. Ed è anche ovvio che nessuno vieti ai parlamentari di cambiare casacca a giochi in corso, cosa avvenuta spesso sia in questa che nelle passate legislature. Ora…ci sono certamente delle differenze coi casi di Scilipoti e Razzi che nel dicembre del 2010 lasciarono l’Idv di Di Pietro per votare (salvandolo) la fiducia al governo Berlusconi. In quel caso non ci furono espulsioni ma la scelta fu volontaria. E vi fu anche un’inchiesta sulla compravendita di quei voti (comunque abortita nel 2013), visto che il passaggio tra le file del Berlusca avvenne proprio a ridosso del voto di fiducia, con cui Silvio rischiò davvero di lasciarci le penne. Però quello che sta venendo fuori adesso si avvicina molto a quei casi, stando alle ultime cronache. Vogliamo citare ad esempio l’inchiesta de L’Espresso (e se lo dice L’Espresso di De Benedetti…) in cui si dice che a parte alcuni casi sembra davvero una questione di soldi quella alla base delle espulsioni e delle dimissioni? 

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Vogliamo citare questo articolo de Il Fatto quotidiano sulle dichiarazioni di Campanella appena insediato in Parlamento? 

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E guardate le dichiarazioni di Orellana prese dalla sua pagina Facebook! Prima il NO secco al governo Renzi

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Poi la presa di posizione sulle dimissioni, irrevocabili per lui…fino a sabato 15 marzo, giorno in cui avviene il ripensamento, come si può leggere su questa pagina de Il Fatto quotidiano

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Ecco, da notarsi le motivazioni…in fin dei conti pensare al bene degli italiani, non ricorda il senso di responsabilità di Razzi e Scilipoti? Ed il guardare con simpatia al governo Renzi è una libera interpretazione del Fatto quotidiano o la nuova strada maestra di Orellana e c.? Del resto già a settembre, prima dello strappo di Alfano al cavaliere che ha permesso il salvataggio in extremis e temporaneo di Letta, i dissidenti avevano dimostrato aperture al governo di scopo

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E dopo, il 18 febbraio a Il Secolo XIX, sempre ed ancora Orellana apriva anche a Renzi

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Chissà quindi che la porta in faccia a Renzi, con quel secco NO, non sia stata sbattuta ma solo accostata…

Ora restano ancora cinque senatori dissidenti che non hanno ancora ritirato le dimissioni, io credo che lo faranno presto, visto che Orellana parla di un nuovo gruppo pronto a partire. Solo il tempo, come sempre, potrà dirci cosa succederà. Io resto convinto che alla fine avrà ragione il movimento ed attendo coloro che inveivano contro Scilipoti e Razzi per il rispetto del mandato elettorale, a darmi ora le proprie opinioni. Le mie, per la cronaca, da allora non sono cambiate